Sono tante le protagoniste e i protagonisti del mondo dello spettacolo vittime di una forma particolare di body shaming. Stamattina è stata presa d’assalto la pagina Instagram di Levante, dopo il post pubblicato nella giornata di ieri. Ma gli autori della violenza simbolica, che perlopiù passa inosservata, non sono stati ipotetici fan delusi. Il componimento che seguiva il selfie di Claudia Lagona in spiaggia erano solamente positivi. La subdola macchina del fango si è sollevata da parte delle miriadi di testate web che hanno cavalcato l’onda della popolarità della cantautrice sicula.
I social network hanno dato al consumatore l’illusione di poter genuinamente spiare nella vita privata degli artisti. Questo aspetto ha portato a una mercificazione sempre più pesante delle identità virtuali che su internet entrano in relazione. Impossibile, d’altro canto, non considerare quanto la produzione musicale, o artistica in generale, sia definitivamente entrata in logiche di consumo. In Italia, come ovunque nel globo, gli spettatori si nutrono perlopiù di gossip e varietà. Che vengono innescati anche dove non esistono: per esempio in Levante che condivide su Instagram “Sirene”.Visualizza questo post su Instagram